Pisa 1869 – Viareggio (LU) 1913
Guglielmo Amedeo Lori pittore che ha operato in Liguria
Guglielmo Amedeo Lori finito il ginnasio nella città natale si iscrive nel 1887 all’Istituto delle Belle Arti di Lucca.
Conobbe Nino Costa e fu intimo di Francesco Gioli. L’uno e l’altro lo incoraggiarono a proseguire nella via segnata.
Il Costa l’aiutò ad esporre per la prima volta a Torino nel 1898.
Le sue prime prove pittoriche sono all’insegna di moduli tipicamente postmacchiaioli, con frequentazione di artisti come Francesco Fanelli e Ferruccio Pagni, Angiolo Tommasi, Lorenzo Viani, Galileo Chini che lo coinvolgono nell’attività culturale del Club della Boheme, che si muove attorno alla figura del musicista Giacomo Puccini, qui incontra Plinio Nomellini, Raffaello Gambogi e Francesco Fanelli.
Nel 1902, dopo l’incontro con il pittore romano Nino Costa a Marina di Pisa, parte insieme a Discovolo per il Golfo di La Spezia, soggiornando a Tellaro.
L’anno successivo i due trascorrono alcuni mesi a Portovenere, dove lavorano insieme a Llewelyn Lloyd, che si reca poi a dipingere a Manarola, mentre Lori e Discovolo preferiscono la piccola isola della Palmaria.
I tre pittori applicano la tecnica divisionista in quadri ispirati al paesaggio marino della Liguria.
Lori ha modo così di sperimentare la tecnica divisionista nella pittura di paesaggio, specie nelle marine notturne.
L’amicizia con il pittore Discovolo è importante per la maturazione artistica e professionale di Lori.
Per questo Lori diviene uno degli esponenti di maggior rilievo del Divisionismo toscano, non fu un innovatore superbo, fu un gentile ricercatore della originalità in campi ove altri aveva già segnata la sua orma; e nella squisita sensibilità di cui natura lo aveva doviziosamente provveduto, trovò la fonte della ispirazione.
Il premio alla sua evoluzione artistica non tarda a venire e si concretizza nell’invito alla Biennale di Venezia (1910) e all’ Esposizione Internazionale di Roma del 1911 La Palmaria e Alba marina.
In arte libertas a Roma nel 1902, alla Secessione di Palazzo Corsini a Firenze nel 1904, alla Secessione a Roma nel 1913.
Si ricollega alla scuola toscana, specialmente nella ricerca della “unità di atmosfera e d’intonazione”; è buon amico di Adolfo e Angelo Tommasi, di Angelo Torchi, di Tito Lessi.
Guglielmo Amedeo Lori prese parte in seguito a tutte le mostre più importanti del suo tempo: alle Biennali Veneziane dal 1910 (La pineta prima del sole, La pineta dopo il sole, Tombolo); alle Quadriennali di Monaco; all’Earls Court di Londra; poi a Roma, Firenze (al 1907) Studi della pineta del Tombolo e Genova (dal 1886); nel 1900 all’Internazionale di Parigi; nel 1904 a St. Louis; nel 1906 a Milano; nel 1908 a Bruxelles e 1909 a Barcellona. L’ultimo sole sulle Alpi Apuane, fu premiato a Parigi nel 1900; Plenilunio in pineta e il Cacciafuori (si trovano a Budapest) furono premiati rispettivamente a Sant Louis e a Firenze nel 1904 e 1907; Mostra del Espose alla mostra del Centenario nel 1910 a Buenos Aires dove ottenendo autorevoli conferme.
Altri lavori: La pineta dopo il sole, e Il viale dell’Arno furono acquistati da Casa Savoia; Il tramonto d’autunno nel muso di Pisa; la Palude d’Arnino nella GAM di Firenze.
Altri suoi lavori in collezioni pubbliche: Lungo l’Arno; Calma di sera; La sponda di San Rossore; Arza serena; II primo sole delle Apuane; Il padule d’Arnino; Aria serena; I ginepri, proprietà della Navigazione Generale Italiana e poi Giornata di vento; Sera d’autunno; Manarola sotto la luna.
Si rivelano dalle sue tele e dai suoi pastelli la profondità della forza di osservazione, la ricchezza lirica del temperamento, la educazione dello spirito fatta nella libertà dei campi, nella gran luce e nella grande aria, sì che a lui ogni oggetto, nell’assiduità dell’analisi, si presenta nella forma adatta alla comprensione pel suo spirito meraviglioso e perspicuo che lo sa cogliere in mezzo al più grande quadro della natura.