Genova 1864 – 1938
Vittorio Lavezzari scultore ligure
Vittorio Lavezzari frequentò l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova dove fu allievo dello Scanzi (lavorò alla tomba Carpaneto) e in seguito ne divenne professore (nel 1894 fu nominato accademico di merito per la classe di scultura e presente fino al 1938 anno della sua scomparsa). Completò gli studi a Roma e quindi a Firenze dove si intrattenne per alcuni anni tra il 1880 e il 1890
Presente alla Promotrice Genovese dal 1883 (Ritratto di Rossini) si orienta in questi anni in direzione verista con una progressiva accentuazione dei temi sociali.
Fra le opere di questo periodo si ricorda Povero babbo mio (1889), Pescatorino (1892) riprodotto come premio per i concorsi della Promotrice: opera di notevole successo fu presentata anche all’Esposizione Universale di Chicago del 1893.
Sul finire degli anni 1890 si intensifica la sua produzione funeraria che assume caratteristiche simbolista-liberty.
Partecipò a esposizioni nazionali e internazionali, ricevette riconoscimenti di rilievo, fu presente alle esposizioni di Venezia, a Vienna, Monaco, Parigi, Londra, Chicago.
Sue opere sono presenti in Russia, Brasile ed Argentina.
Vittorio Lavezzari fece parte della Famiglia Artistica Genovese e fu in rapporto di amicizia con i pittori Andrea Figari, Guido Meineri, Lazzaro Luxardo, Cesare Viazzi, Angelo Costa, Giuseppe Pennasilico, e gli scultori Pietro Albino e Lorenzo Orengo, con i quali condivise lo spirito di rinnovamento che animò il mondo dell’arte tra fine Ottocento e primi Novecento.
La sua produzione funeraria fu veramente copiosa, alcune opere sono visibili al Cimitero monumentale di Staglieno in Genova.