Schlanden (D) 1784 – Monaco di Baviera (D) 1864
Leo von Klenze pittore che ha operato in Liguria
Leo von Klenze architetto e pittore sassone compie numerosi viaggi in Italia, animato da curiosità per l’architettura e per il paesaggio. In particolare egli mostra grande interesse per l’antichità, soprattutto per le opere magno-greche, ma anche per gli edifici medievali, e segnatamente paleocristiani, bizantini e romanici.
D’altro canto la varietà e la ricchezza del paesaggio italiano, dalla Sicilia alla Liguria, ai grandi laghi e fino alle Alpi, offre lo spunto per riflettere sui valori contestuali e sul rapporto tra architettura e natura.
Leo von Klenze come molti architetti della sua epoca, tra cui l’amico Karl Friedrich Schinkel, oltre ad essere un valente disegnatore Klenze è anche pittore.
Con Schinkel vistò l’Italia e soggiornarono nella Liguria di levante.
Dei viaggi italiani rimangono quindi anche dipinti ad olio, talvolta diversi dai disegni effettuati in loco e pensati come immagini verosimili e in qualche modo “più vere del vero”.
Il vasto corpus di elaborati grafici eseguiti in Italia risponde quindi a diverse esigenze poiché, oltre ad offrire idee e soluzioni per i progetti architettonici e urbani, funge da souvenir per uso personale e può diventare la base per opere che offrano suggestioni ad un pubblico più vasto.
Eppure, esito di un lungo soggiorno italiano nel 1824, sarà la definizione di ipotesi ricostruttive del tempio di Giove Olimpico ad Agrigento, un lavoro fondato sulla ricerca di verità per smentire le ipotesi fantasiose precedenti.
Evidentemente l’archeologo, il viaggiatore e l’architetto, tutti ruoli che Klenze riesce a riunire in una sola figura, si muovono con modalità e obiettivi differenti. Inoltre, essendo egli al servizio di Ludwig I di Baviera, con cui talvolta viaggia, capita che itinerari, luoghi d’interesse e studi analitici dipendano dalla volontà del principe.
In tal modo, la qualità e la natura dei disegni e di tutto il materiale grafico risponde a bisogni e circostanze mutevoli e diverse.
I dipinti che trasfigurano la realtà osservata per renderla immagine ideale slegata dalle contingenze definiscono quindi uno spazio di libertà creativa quanto mai necessario.