Firenze 1869 – Fauglia (PI) 1948

Giorgio Kienerk pittore che ha operato in Liguria

Giorgio Kienerk nato a Firenze, che all’epoca era la capitale dell’Italia,  è stato un famoso pittore, paesaggista ed illustratore italiano, impegnato anche nel campo della scultura.
Fu il padre, Marco, impiegato di origine svizzera, ad accorgersi per primo del talento precoce del figlio Giorgio, e ad indirizzarlo verso studi che potessero valorizzare la sua vocazione artistica.
Affidato quindi, a partire dal 1882, all’amico di famiglia Adriano Cecioni, noto scultore, pittore e scrittore toscano, il giovane Kienerk apprese i primi rudimenti dell’arte, vivendo un biennio importante per la sua formazione artistica, un periodo che però fu di breve durata, in quanto Cecioni si spense improvvisamente soltanto due anni dopo, nel 1884.
Del 1886 sono un disegno di nudo maschile, che fa ipotizzare già a questa data la frequentazione delle lezioni alla libera scuola di nudo all’Accademia di belle arti di Firenze  nel medesimo anno debuttò nel 1886 alla Promotrice di belle arti di Firenze con due sculture: Ritratto e Ragazzo.
Negli anni Novanta, ricchi di esperienze e di risultati, comincia a manifestarsi la sua indipendenza dai maestri, e Giorgio Kienerk si afferma come scultore e come pittore.
Si avvicina all’impressionismo e al divisionismo che sperimenta insieme a Plinio Nomellini, Cesare Ciani e a Angelo Torchi sulla costa genovese, elaborando, con brevi tocchi di pennello accostati, dipinti atmosferici e vibranti di luce come Alberi sul mare del 1891 e San Martino d’Albaro, 1892; Mattina e Pioggia e nebbia sulla riviera di Genova; con la medesima tessitura cromatica e luministica è realizzato In riva all’Arno, dipinto di ampio respiro presentato alla Promotrice fiorentina del 1891, che desta l’interesse di Diego Martelli.
Frequenta i coetanei Nomellini, Fanelli, Pagni, Ludovico Tommasi e Torchi, tutti artisti strettamente legati ai maestri Signorini, Fattori, Lega e ai loro insegnamenti, ma anche attratti dalle nuove tendenze pittoriche europee, riportate dalle riviste artistiche coeve e dagli amici pittori, come Alfredo Müller che dalla natia Livorno si è stabilito a Parigi e riporta in Toscana i linguaggi innovativi d’Oltralpe.

Autoritratto

Proseguì quindi gli studi presso Telemaco Signorini, col quale strinse anche un bel rapporto di amicizia, e che, una volta raggiunto il successo, fu tra i maggiori estimatori dei suoi dipinti.
La pittura di questi anni assorbe anche gli insegnamenti di Signorini, ravvisabili per i paesaggi nel frequente ricorso al punto di vista rialzato, e medita la lezione macchiaiola attraverso una tecnica che procede per filamenti e tocchi di colore, talvolta quasi monocromatici.
Nel corso del tempo collaborò con molte riviste italiane (Genova la Superba, La Riviera, Milano elegante e Il Cavalier cortese dal 1899; l’Italia ride con la serie Sorrisi del 1900; Novissima ; l’Avanti della domenica dal 1904) e straniere (la francese Cocorico nel 1900)
Dal 1901 si occuperà personalmente della veste grafica de «La Riviera Ligure», rivista pubblicitaria dell’Olio Sasso dei Novaro di Oneglia, resa elegantemente culturale con gli interventi di scrittori e poeti e con le immagini realizzate da artisti contemporanei.


Nel 1895 venne nominato, in qualità di scultore, socio onorario della Regia Accademia di Brera e, a Firenze, fu membro della giuria della Promotrice, incaricata del conferimento dei premi.
Nel 1898 sua la fama si consolidò all’estero e per la prima volta l’artista partecipò all’Esposizione d’arte di Torino, presentando due dipinti pienamente simbolisti: Dolore e Sorge la Luna e a partire dal 1899 fu con continuità presente anche alle edizioni della Biennale di Venezia.
Nel 1901 fu invitato all’Exposition de la libre esthétique di Bruxelles; l’anno successivo alla Grande Esposizione di belle arti di Berlino; partecipò alla I Quadriennale organizzata a Torino, città dove, alla I Esposizione d’arte internazionale, vinse la medaglia d’argento con illustrazioni, disegni per le copertine di Italia ride.
Nel 1903 si stabilì per alcuni mesi a Parigi, dove venne premiato a un concorso per manifesti artistici.
Nel novembre del 1905, avendo vinto il concorso per il posto di direttore della Civica Scuola di pittura, si trasferì a Pavia.
Nel 1921 espose alla Permanente nella Mostra di artisti Veneti-Toscani-Lombardi cinque quadri (Strada di campagna, Mattino d’estate, Nel parco, Sera Toscana, Il Pagliaio).
Nel 1923 partecipò con Intorno casa all’Esposizione italiana di belle arti a Buenos Aires; l’anno successivo alcune opere presentate a Parigi all’Exposition de la Société des beaux-arts de Florence ottennero una buona recensione nella “Revue moderne illustrée”.
Partecipò inoltre alla XXX Esposizione di palazzo Pitti e alla I Mostra provinciale di belle arti di Pavia. 
Negli ultimi anni del 1900 secolo strinse forti legami con alcuni colleghi pittori, tra i quali Mario Puccini, Oscar Ghiglia, Plinio Nomellini, Ludovico Tommasi, Ulvi Liegi, Llewelyn Lloyd, dando vita ad un gruppo artistico del tutto autonomo ed innovativo, che passerà alla storia come gruppo dei Postmacchiaioli.
Fra i dipinti più famosi di Giorgio Kienerk, si ricordano i quadri: Fra gli asparagiIn riva all’ArnoSan Martino d’AlbaroSera, Campagna toscana, dove si evince un suo forte interesse nei confronti della natura e dei paesaggi.

P.Nomellini, Albaro

Nel 1936 dipinse il proprio Autoritratto e tenne l’ultima personale a Pavia prima di tornare a Firenze.
Ritiratosi con la famiglia a Fauglia il pittore instaura un personale, disteso idillio con la campagna intorno a casa e attraverso pennellate sciolte e con un uso vivace e sapiente della tavolozza, , realizza serene e vivaci impressioni cariche di luce.
Nel 2009 il Comune di Fauglia (Pisa) ha dedicato a Giorgio Kienerk un museo che testimonia l’ampia attività dell’artista

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