Carrara (MS) 1865 – Sarzana (SP) 1956
Carlo Fontana scultore ligure
Carlo Fontana discendente di una nota famiglia di artisti (tra i quali occorre ricordare l’architetto Domenico Fontana, e lo scultore Pietro Fontana), studia presso l’Accademia di belle arti di Carrara, conseguendo il premio “Medaglia d’Oro” nel 1884, e il primo premio al concorso per il pensionato a Roma del 1888.
A Roma lavorò con Ercole Rosa e Ettore Ferrari, vincendo una medaglia d’argento all’Esposizione nazionale di belle arti nel 1889, il concorso Albacini dell’Accademia di San Luca (1890), ed il primo premio per un pensionato quadriennale di perfezionamento istituito dal governo nel 1891.
All’età di 22 anni nel 1887 modella il “Bagasc”, noto anche come “Dixeredatus”, la tenera e dolente immagine del ragazzetto apprendista alle cave di Carrara che si configura , nell’arco della sua lunga e feconda attività, come la sua prima opera importante ed una delle più belle e significative.
In effetti il “Bagasc”, proprio perché è anche il risultato di un lungo tirocinio tecnico e formale, si rivela un’opera stilisticamente perfetta, un autentico gioiello da tutti ammirato per la sua modellazione squisita e il senso di grande intimità.
Nel 1901 eseguì il monumento a Pietro Tacca posto davanti al giardino dell’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Dal 1907 eseguì, presso il laboratorio di scultura Carlo Nicoli “Il genio della stirpe”, anche noto come “Il Titano”, nudo maschile di enorme proporzione simboleggiante il popolo italiano che volge un fiero sguardo all’avvenire, protetto dal nume tutelare di Giuseppe Garibaldi effigiato in bassorilievo sul grande scudo sul quale posa la mano sinistra della figura.
La statua fu posta nel 1914 al centro della piazza Garibaldi di Sarzana.
Carlo Fontana nel 1908 vinse il concorso per quella che sarebbe stata la sua opera più nota, un gruppo colossale, la Quadriga dell’Unità, da realizzarsi in bronzo destinata a coronare il pronao sinistro del Vittoriano a Roma, contraltare all’analoga Quadriga della libertà, la cui esecuzione venne affidata a Paolo Bartolini.
L’opera impegnò Fontana per vent’anni, e venne installata solo nel 1928 ad opera della fonderia artistica Chiurazzi.
Nel 1921 gli venne commissionata la realizzazione della Fontana d’Italia a Gessopalena in provincia di Chieti, nel centro della vasca, avente forma di conchiglia, è posta una statua raffigurante l’Italia, eretta sulla punta di una nave, simbolo dell’emigrazione oltreoceano.
Fu professore di plastica della figura all’Accademia di belle arti di Carrara dal 1915 al 1929.
Negli stessi anni progettò la realizzazione di un colossale Prometeo alto 40 metri, destinato al porto della Spezia, poi ripensato per il porto di Marina di Carrara.
Nel 1930 realizzò il monumento dei caduti della Prima guerra mondiale a Tivoli (travertino e bronzo), e nel 1934 realizzò in marmo e bronzo un Monumento ai Caduti per la Piazza Matteotti di Sarzana.
Sua ultima grande opera, il progetto di una monumentale (22 metri) Colonna della latinità in marmo, destinata ad essere il simbolo della E42, Esposizione Universale progettata all’EUR per il 1942 fu interrotto dallo scoppio della Seconda guerra mondiale.
Altre opere sono il Monumento ai Caduti della quartiere della Chiappa a La Spezia e quello ai Marinai della corazzata Roma alla Maddalena.