Genova 1889 – 1957
Edoardo Firpo pittore ligure
Edoardo Firpo artista assai sensibile, annoverato a ragione tra i più importanti poeti dialettali del primo Novecento, giunge alla pittura da autodidatta, dedicandosi particolarmente al pastello e al disegno, interpretando mirabilmente la natura, il paesaggio dal vero.
Nato a Genova nel 1889 proviene, possiamo dire, da una famiglia vicina alle arti: visse per molti anni col modesto lavoro di artigiano pianistico.
Il nonno materno pittore, il prozio celebre violinista.
Partecipa alla vita culturale della città entrando a far parte di due importanti Cenacoli artistici: quello della “Tarasca” (con Alberto Helios Gagliardo, Salvatore Gagliardo, Riccardo Lombardo, Eugenio Baroni ed altri); e il gruppo Pro Cultura Artistica, al quale partecipavano, tra gli altri, i pittori Baghino, Santagata, Gargani, Guerello.
Firpo espone con regolarità alle mostre della Società Promotrice di Belle Arti di Genova e alle Biennali di Brera; come abbiamo detto utilizza preferibilmente e mirabilmente la tecnica del pastello, rappresentando in maniera delicata e poetica il paesaggio ligure: la Riviera (con vedute di Nervi, Portofino, ecc.), le alture (Monte Moro, i forti, Bavari e San Desiderio, il Monte Fasce).
Nel 1930 Edoardo Firpo è nominato Accademico di merito presso la Ligustica.
Tratto caratteristico della sua arte è la luce, e questo sia nel campo pittorico che poetico.
Nell’ammirare i suoi pastelli è possibile percepirne l’incontro con l’opera dei grandi pittori divisionisti che, esponendo a Genova, avevano mostrato la grandiosità della loro arte: Rubaldo Merello, Nomellini, Cominetti, Pelizza da Volpedo.
Ed è proprio con quest’ultimo che mostra maggior affinità, specie nel controluce.
Un gioco finissimo di luci ed ombre (vicino alle teorie simboliste), unito ad una tecnica assai raffinata, a piccoli tratti, con applicazione di colore puro.
Leggendo con attenzione le opere poetiche di Firpo, ci rendiamo conto di quanto esse siano legate alla produzione pittorica.
Un esempio per tutti: il libro di poesie “Ö grillo contado” sicuramente collegato al suo dipinto “Sinfonia di fiori e di grilli”.
Le sue raffigurazioni del paesaggio, le case isolate, l’albero sul mare, le finestre, devono esser viste in comunione e a completamento del suo esser poeta.
Un’importante antologica si è tenuta nel 1974 a Genova presso il Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti.