Caluso (TO) 1878 – 1951

Alberto Falchetti pittore che ha operato in Liguria

Alberto Falchetti, sull’esempio del padre, Giuseppe, si dedicò giovanissimo allo studio della natura morta rivelando straordinarie doti di disegnatore e di colorista che gli consentirono persino di confrontarsi con il celebre genitore, in quegli esiti di impeccabile e accattivante trascrizione del vero che caratterizzarono le ben note cacciagioni e le nitide composizioni di frutta.
Dipinti come Gli ultimi grappoli della mia vigna, Frutta primizia, Prodotti d’autunno, I gioielli del Canavese, Passito di Caluso, esposti con regolarità alla Promotrice torinese a partire dal 1891 e per tutto l’arco del decennio, furono del resto saggi più che esaurienti della sua non comune abilità.

Verso la fine del secolo, assecondato dal Segantini, guardò con insistita dedizione all’ormai affermato movimento divisionista e in quell’ambito elaborò un proprio linguaggio tecnicamente rigoroso che però, per la vividezza esasperata del colore e per la forte aderenza al dato reale del motivo, non lo avvicinò molto alla poetica dei divisionisti più autentici.
Dopo qualche anno tornò definitivamente alla pittura ad impasto, che attraverso una pennellata densa e squillante concretizzò in visione sempre più vibrata e riassuntiva della forma.
A parte l’iniziale interesse per la natura morta di cui si è detto, dipinse intensi ritratti, scorci della riviera ligure frequentata assiduamente e suggestive scene di vita quotidiana in Medio Oriente, dove si recò (insieme al pittore statunitense John Sargent) per un viaggio di studi tra il 1905 e l’anno successivo.
Ma fu soprattutto appassionato pittore di montagna, avendo realizzato tra i prediletti monti della Valle d’Aosta la parte più rilevante dei suoi motivi, in un crescendo di vigore cromatico e compositivo.
Nel 1898 presentò Natura morta al Circolo degli Artisti di Torino, dove continuò ad esporre ininterrottamente per quarant’anni, divenendo membro infaticabile nella promozione delle attività di quel sodalizio.
Alberto Falchetti fino al 1947 partecipò con regolarità anche alle mostre della Promotrice torinese, che lo aveva visto esordiente appena tredicenne.
Nel 1903 inviò In alta pace alla Biennale veneziana, registrandovi poi continuativa presenza tra il 1909 e il 1924.
Tra le molte partecipazioni alle collettive importanti in Italia è da segnalare quella di Milano del 1906, dove un suo grande trittico rappresentante i tre cicli della vita venne acquistato dal Re.
All’estero espose tra l’altro a Monaco nel 1909 e nel 1913, e al Salon di Parigi del 1914.
E’ del 1922 la partecipazione alla Fiorentina Primaverile con l’opera Donne delle Alpi.

Nel 1960 Caluso, la sua città di nascita lo celebrò, insieme al padre, con una documentata antologica e, nel 1997, venne rappresentato con due opere Ritorno dal pascolo e Il Dente del Gigante nella mostra “La Valle d’Aosta nella pittura dell’800”.

Processione mattinale fra gli ulivi a San Remo, 1901

Una grande tela dell’artista, Processione mattinale fra gli ulivi a San Remo, è stata quindi esposta nell’ambito delle recentissime rassegne “I divisionisti piemontesi. Da Pellizza a Balla” (Aosta, Museo Archeologico Regionale, 2003) e “Divisionismo. Il contributo dei piemontesi da Morbelli a Balla” (Novi Ligure, Museo Campionissimi, 2003-2004).
Una sua opera Ouragan dans la montagne è conservata al Musée d’Orsay di Parigi.

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