Torino 1854 – Orbassano (TO) 1914

Adolfo Dalbesio pittore che ha operato in Liguria

Adolfo Dalbesio ebbe dal padre un’eccellente educazione musicale, per cui divenne buon pianista.
Ma prevalse in lui la vocazione per le arti figurative, favorita dal nonno Francesco, celebre ebanista, medaglia d’oro all’Esposizione nazionale di Firenze del 1861.
Nel 1882 si laureò in ingegneria entrò nello studio dell’ingegnere Camillo Riccio, del quale fu collaboratore nell’allestimento delle strutture espositive per la grande rassegna nazionale organizzata a Torino nel 1884.
Il contributo del pittore alla sezione d’arte antica si avverte soprattutto nella ricca ed articolata presenza delle pergamene miniate in “stile” medioevale e rinascimentale; la sua esperienza in questo settore si deve alla pratica della miniatura su pergamena, da lui precocemente esercitata, come dimostra un suo primo saggio, LIndirizzo del Club alpino della sezione di Ivrea a S.M. il Re Vittorio Emanuele, esposto con successo alla quarta Esposizione nazionale di belle arti di Torino del 1880.
Nella stessa rassegna del 1884, nella sezione dedicata all’arte contemporanea, egli presentava ben trentadue pergamene miniate.
L’altro suo settore di specializzazione fu quello della pittura di paesaggio, cui fu spinto da Federico Pastoris, che, conosciutolo verso il 1875 a Rivara Canavese e colpito dalle sue attitudini artistiche, lo volle nel suo studio.
Si trovò così introdotto nel celebre cenacolo di Rivara (in contatto soprattutto col gruppo torinese di Avondo, Teja, Viotti, Monticelli e dei liguri Rayper e De Andrade), di cui fu sostanzialmente un tardo epigono.
La sua produzione pittorica, di carattere prevalentemente bozzettistico, va dal paesaggismo degli anni Ottanta ai soggetti di genere piemontese sempre più frequenti verso la fine del secolo ed assolutamente prevalenti nel primo decennio del Novecento.


La sua presenza alle rassegne annuali della Società promotrice delle belle arti di Torino fu saltuaria.
Dopo aver esordito nel 1886 con In ritardo, si ripresentò nel 1888 con Tregua forzata, Musica proibita, quest’ultimo acquistato dalla Società Promotrice); nel 1895. con cinque studi dal vero, Al castello dIssogne, Due madri;  nel 1896 con Abbeverata, Congedo immediato, Tre preghiere. Trittico, imitazione stile 1400; nel 1897 con Sacrificio, Come le lucertole, Sole di febbraio; nel 1900 con Rio Torto e Studio a Barge; nel 1901 con Passata la diligenza, Prima tappa, In processione ; nel 1903 con Al mercato, La guardiana del castello, E dii sold, cos lhastu fane ?; nel 1904 con Pascolo; nel 1905 con E vaire cha veul deme ?; nel 1913 con Laquilone, Sul Lago Maggiore, Ven su bionda.
Costante appare invece, dal 1885, la sua presenza alle esposizioni della Società di incoraggiamento con olii o tempere su pergamena
Assai di rado uscì daiconfini provinciali a parte i frequenti soggiorni in Liguria: partecipò all’Esposizione nazionale di Venezia del 1887 con Vandalismo.
Il settore meno noto della sua produzione artistica, fu quello delle cartoline illustrate, disegnate per lo stabilimento litografico torinese Doyen di L. Simondetti.

Stemma reale

Tra le sue opere pittoriche ricordiamo infine il Lago dAvigliana, acquistato dal principe di Carignano, Via di Saluzzo, Preghiera forzata, Casolari presso un ponte, Angolo della Riviera ligure, Liguria, Bogliasco, Nervi, Camogli, Barche alla riva.

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