Firenze 1854 – 1925

Cesare Ciani pittore che ha operato in Liguria

Cesare Ciani terminò gli studi tecnici nel 1875 e completò nei tre anni successivi il servizio di leva.
All’età di ventisei anni iniziò a frequentare i corsi di Giuseppe Ciaranfi e di Giovanni Fattori presso l’Accademia di Belle Arti .
Il 1886 fu un anno cruciale per l’affermazione e la diffusione al grande pubblico dell’identità artistica di Ciani per la vittoria riportata al concorso di pittura indetto dalla stessa accademia inaugurò, infatti, anche l’inizio della sua stagione espositiva.
Quell’anno oltre a partecipare alla Promotrice di Firenze, fu presente a quella di Genova con Il ciabattino.

Il ciabattino

All’Esposizione Universale di Parigi del 1889 ottenne una menzione speciale con il ritratto dal titolo La vedova, esposto l’anno precedente al Circolo Artistico fiorentino.
Nella sua ricca produzione prevalgono paesaggi animati con scene di gusto verista, trattati con una evidente densità materica e contraddistinti da una attenzione alle variazioni tonali e luminose.
In questi primi anni della sua attività si fece notare soprattutto come ritrattista: fra gli altri, oltre a un suo Autoritratto donato alla Società artistica di Firenze, eseguì anche un ritratto di Fattori, due di Diego Martelli (entrambi del 1895) ed uno di Teresa Martelli ammalata.

Autoritratto

Seguì poi la predilezione verso la veduta campestre o urbana che si accentuerà dopo i primi anni del Novecento, per diventare poi tematica prevalente nella sua attività immediatamente posteriore; parallelamente anche il suo stile subisce una sensibile evoluzione: la base disegnativa, ben evidente, nella produzione più antica, si attenua progressivamente fino ad annullarsi quasi, in favore di una pennellata sempre più liquida, densa di sfumature e di variazioni tonali.
È questo il momento delle sue opere più conosciute e più apprezzate dai collezionisti a lui contemporanei
Lavorò assiduamente in Liguria dipingendo dal vero paesaggi ripresi a Riomaggiore, a Portovenere e a La Spezia, dipinse, inoltre, a Livorno, all’Isola d’Elba e a Viareggio.
Nel 1900 dopo la presenza, unitamente a SignoriniFattori e Cannicci, alla mostra di Monaco con due dipinti:  In giardino e Contadina toscana, si unì al gruppo dei pittori “rivoluzionari” capeggiati da Ghiglia, Lloyd, Costetti e De Carolis che nel 1904 dettero vita alla Secessione di Palazzo Corsini.
Da allora Ciani partecipò solo a rassegne indette dalla Società Promotrice fiorentina, ad eccezione di una presenza nel 1908 a quella di Torino.
Amico di Diego Martelli e di Matilde Gioli Bartolommei, Ciani fece parte di quel circolo di amici che, periodicamente, si riunivano presso le loro dimore.
Il giudizio più attento rimane quello di Franco Russoli il quale, nella recensione alla monografia di Raffaello Franchi (1946), scrisse che l’interesse dell’opera di Ciani consisteva soprattutto nella acquisita coscienza da parte del pittore della inequivocabile conclusione dell’esperienza macchiaiola, e nella capacità dimostrata di saper trasformare la macchia da strumento formale di indagine pittorica in substrato culturale sul quale innestare ricerche atmosferiche, motivi tonali o luminosi, esperimenti di sintesi tono-valore.

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