Genova 1914 – Milano 1985

Mario Castellani pittore che ha operato in Liguria

Mario Castellani nel 1938 inizia ad esporre con il gruppo “La Rotonda” del quale fanno parte Longaretti, Consadori, Rognoni, D’Accardi e Cappello, ma anche il critico Raffaello Giolli.
Pittore, tra i protagonisti del Novecento artistico italiano è annoverato tra i Maestri di Brera dove insegnò a partire dal 1964.
Si trasferisce con la famiglia a Milano.
Frequenta i corsi della Scuola serale degli Artefici seguendo i corsi di De Amicis e Bogliardi dove ottiene la maturità artistica.
Il critico d’arte Leonardo Borgese così scriveva di Castellani sul “Corriere della Sera” nel dicembre del 1965: “…Un artista della generazione ‘dopo il Novecento’, non ignaro del molto misurato costruire novecentesco e di quel colore fermo e contenuto; … anche però un neoromantico, perfino un crepuscolare con toni volentieri bassi e con qualcosa di misterioso e trepido…”
Luci ed ombre, colori vibranti, gradazioni cromatiche che rendono vivi sentimenti ed emozioni, queste sono le caratteristiche della sua arte.
Nel 1941 è richiamato alle armi e parte per l’Africa.
Trascorre alcuni anni a Roma e poi a Napoli senza dimenticare l’amata Liguria dove soggiorna appena gli impegni espositivo lo permettono.
A influenzare la pittura di Castellani gli anni trascorsi a Napoli, dal 1943 al 1946 durante i quali viene letteralmente folgorato dal “pittoresco luminoso” dei profili campani, ma anche dei paesaggi “umidi e stinti” dei bassi, raffigurati con uno stile vicino al realismo contemporaneo.
Nel 1947 torna nel capoluogo lombardo dove, a partire dal 1964, insegna figura al Liceo Artistico di Brera.
Mario Castellani ha partecipato alle varie Promotrici e Sindacali di belle arti, alla IV Quadriennale di Roma nel 1943, alla Mostra d’Arte Italiana a Ginevra nel 1948, alle Mostre Nazionali Premio Matteotti dal 1945 al ’51; alla Promotrice di Belle Arti di Torino, al Premio Melegnano, all’Associazione Artistica d’Italia nel 1951, alle Biennali di Milano a partire dal ’53, al Premio Marzotto del 1954 e alle più importanti manifestazioni artistiche nazionali.
Ha allestito personali a Milano, Napoli, Roma, Piacenza, Genova e in diverse altre città.
Agli inizi degli anno ’50 ha collaborato come illustratore al “Corriere dei piccoli” e per varie case editrici e testate giornalistiche, non sono mancati premi e riconoscimenti a lui assegnati durante la sua lunga carriera.
Numerose sue opere sono entrate a far parte di collezioni private e di raccolte pubbliche quali quelle della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, del Museo d’Arte Internazionale di Firenze, del Comune di Milano, per citarne solo alcune. 
E’ stata ordinata una personale, completa ed esaustiva a Como, presso il prestigioso Salone del Broletto, nel 2014.
Lo stile di Castellani è una mescolanza di sobrietà e passione, desiderio di rigore e amore per la bellezza.
Raffaele De Grada, docente, scrittore, amato e autorevole critico d’arte, ebbe modo di conoscerlo sin dagli esordi e di lui ha lasciato un sentito ritratto oltre che le note critiche più importanti. «Che deve fare un artista che crede ancora alla pittura come espressione degli uomini che incontra, dell’aspetto della vita, della realtà di un ambiente con le cose di tutti i giorni? – si chiede De Grada nel 1983 riflettendo sulla pittura dell’amico Castellani, in risposta a quelle evoluzioni del contemporaneo sempre più tese verso il formale – Castellani compone ancora gli oggetti nel loro significato di cose della vita, la sua pittura è espressione degli uomini che incontra».

 

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