Vevey (Svissera) 1810 – Mentone (Francia) 1864

Alexandre Calame pittore che ha operato in Liguria

Alexandre Calame passò prima Neuchatel e poi a Ginevra quasi intera la giovinezza.
Nel 1829 inizia l’alunnato nello studio del paesista Francois Diday e pochi anni dopo nel  1835 ebbe la capacità di fondare una propria scuola di disegno, ospitò nel suo atelier ginevrino un gran numero di allievi, fino a 60, provenienti da ogni dove, e pubblicò corsi di disegno litografati e incisioni.
Dopo averli studiati dal vero, eseguiva nell’atelier paesaggi montani di grande formato, per lo più di ispirazione drammatica con forti variazioni di chiaroscuro, campagne idilliache e laghi calmi, impregnati di sentimento nostalgico e ammantate da un velo metafisico.
Per completare i suoi studi si recò nel 1837 a Parigi dove conobbe il lavoro di pittori di paesaggi contemporanei come Jules Dupré e Théodore Rousseau, si perfezionò a contatto con i pittori di Barbizon, poi viaggiò in Olanda, dove studiò i grandi paesisti olandesi Hobbema e Ruysdael.
Nel 1839 il suo Temporale alla Handeck venne premiato al Salon del Louvre e diventò il manifesto della pittura alpestre del romanticismo svizzero, immediatamente acquistato dal Museo di Berna.

Temporale alla Handeck, 1939

I suoi soggetti, così come quelli di Diday, erano molto apprezzati e la sua clientela superava i confini nazionali; espose con regolarità al Salon di Parigi medaglia d’oro di prima classe al Salon di Parigi del 1841 per Veduta della Valle d’Asarca e Legion d’onore nel 1842 per Chênes battus par l’orage opera acquistata dal re Luigi Filippo.
Charles Baudelaire, nella sua recensione del Salon del 1845, ha scherzato sul fatto che un tempo si pensava che un singolo artista dalla doppia personalità si nascondesse sotto i nomi di Diday e Calame, ma da allora “si è notato che ha usato il nome Calame sul giorni in cui la sua pittura andava bene”.
Alexandre Calame soggiornò nella Francia meridionale e, oltre ad escursioni in Svizzera, viaggiò a Londra (1850), in Germania (1852), in Belgio (1846, 1852) e nei Paesi Bassi (1838, 1846)
Dal 1843 al 1845, accompagnato da discepoli, viaggiò in Italia; il quadro Le rovine di Pesto è il più importante di quest’epoca.
La sua opera esercitò un grande influsso ovunque e anche in Italiasoprattutto sui pittori piemontesi e su A. Fontanesi, maestro di Edoardo Perotti, di Vittorio Avondo e di Hermann David Salomon Corrodi, fu uno dei precursori dei paesaggisti piemontesi.
Durante gli anni 1845-54 passò regolarmente i mesi estivi nelle Alpi bernesi, e il lago dei Quattro Cantoni ispirò numerose sue opere, a tali soggiorni sono ispirati i quadri Le quattro stagioni, I laghi, I ricordi, che raccolsero la massima ammirazione; il Lago dei Quattro Cantoni ottenne il primo premio all’esposizione universale di Parigi del 1853.

Lago dei Quattro Cantoni

Nel 1853 è documentata la sua presenza in Liguria e dal 1855 si stabilisce definitivamente in Francia prima a Aix les Bains e poi Mentone con ancora brevi escursioni in Italia nell’estrema Riviera ligure di Ponente: Sanremo, Bordighera solo per citarne alcune.

Costa di Cannes, (1858)

Alexandre Calame storicamente è il più importante rappresentante della pittura alpestre del XIX secolo in Svizzera, i suoi quadri con scene alpine sconvolte da tempeste e percorse da violenti torrenti, appartengono alle espressioni più caratteristiche del suo spirito artistico nonostante si sia è spesso e non sempre felicemente ripetuto.
I suoi bozzetti e disegni invece sono sempre attraenti e superano spesso in freschezza i quadri.
Il Museo di Lipsia possiede alcune delle opere principali, altre mportanti opere sono anche nel Museo di Ginevra.
Nel 2006 presso il Clark Institute di Willamstown in Massachusett si è tenuta un’importante mostra antologica con oltre trenta dipinti.

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