Genova 1922 – ?

Tullio Bertinotti pittore ligure

Tullio Bertinotti studia all’Accademia Ligustica di Genova di cui assume la direzione dal 1971 al 1975 è accademico benemerito di istituti superiori di cultura e arte; consulente tecnico del parlamento europeo.
Le prime opere sono del 1971 tuttavia già  dal 1965 alterna studi di filosofia a letteratura alla pratica pittorica, allo studio dell’ottica, della chimica e della dinamica cromatica, successivamente approfondisce la ricerca sui raggisti russi, Kandinsky, Klee, Delaunay e Vasarely, indaga la forma, la prospettiva dei timbri cromatici e le possibilità offerte dalla serigrafia.
Negli anni 1975-1976 realizza opere di grande formato, rifinisce le limitazioni zonali delle gradazioni, accostandole secondo il loro succedersi armonico, in scala tonale, in fonomologie di immagini sempre più optical.
La vicendevole reazione fra forme e colori, tenute conto delle manifestazioni artistiche di vari gruppi e movimenti come il Raggismo, il Suprematismo, il Costruttivismo eppoi De Stijl, Abstraction-Création, il Movimento di arte astratta ecc. ha informato pressoché da oltre quarant’ anni l’arte di Tullio Bertinotti, pittore che sugli orientamenti del Concretismo ha basato le proprie ricerche attente alle proposizioni autonome di un linguaggio che esprimesse l’ assoluto non oggettivo di puro pensiero e pura forma.
Realizza opere in cui elabora le interrelazioni dinamiche colte nei processi percettivi e fenomenici della luce con l’ausilio della forma geometrica-spazio; costruisce forme geometriche intese come spazio simbolico o funzionale per rendere una superficie piana in elemento cromodinamico autonomo o mnemoniche identità formali continua introspezione che trascende la forma oggettiva.
Di fronte al mondo sensibile Bertinotti che fu non occasionale compagno di strada di Rocco Borella ha via via estratto il succo di una ricerca di purezza geometrica e di equilibrio mirante come fu in origine quella di Atanasio Soldati “a conferire all’ immagine il massimo di ordine e di chiarezza” esaltando le potenzialità ritmiche della forma e del colore.
Tullio Bertinotti a Genova, nel museo di Villa Croce nel 2000 ha ordinato la mostra “Tullio Bertinotti. Opere 1948-1999” nella quale è stato possibile apprezzare l’infinita gamma delle sue proposizioni: da certi triangoli riempiti di colori primari alle bande cromatico luminose espanse nella complessità dell’ elementare formale dalle interrelazioni dinamiche di un andamento curvilineo alle specifiche qualità plastiche di rette e di cerchi impiegate per quei gradienti cromatici che organizzano distillati ottico strutturali.

[… ] la mia ricerca è da tempo rivolta ai processi percettivi e fenomenicì della luce, poiché il colore non è una realtà ma un effetto, un effetto della luce, che è energia, il colore che l’artista impiega può generare luminosità […] (Tullio)

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