Carcare (SV) 1907 – Albissola Marina (SV) 2002

Lina Assalini Poggi ceramista ligure

Lina Assalini trasferitasi a Savona nel 1923 fu assunta come apprendista presso l’allora Cooperativa Ceramiche Poggi di Albissola Marina, nota ed affermata per la propria produzione artistica sia classica, con lo stile “antica Savona” Liberty e presso la quale essa poté esprimere le personali doti artistiche, acquisendo inoltre progressivamente i segreti del mestiere.
Nel 1927 sposò Domenico Poggi assumendo, due anni dopo, la direzione dell’azienda, da allora fu per decenni l’unica donna manager nell’ambito della ceramica ligure, curando la gestione e le politiche di mercato della fabbrica. 
Durante gli anni ’30 elaborò un percorso artistico personale, che le procurò consensi critici e che si allargo anche  agli oggetti d’uso; fra le sue creazioni di allora figurano i famosi ” vasi stropicciati” , maiolica in smalto lucido bianco e nero o multicolori, sabbiati.

Nel 1931 presenta alcuni suoi lavori alla VII Mostra Nazionale dell’Artigianato di Firenze, ottenendo diversi riconoscimenti.
Oggetti con questa tipologia, tanto apprezzati da Giò Ponti,  furono presentati alla Triennale di Milano, del 1936 ed in successive esposizioni sono contraddistinti dai colori brillanti, che ricordano il mosaico e il vetro colorato fuso, foggiati con il piegamento del vaso a crudo.
Nel 1946 fondò con Mantero, Rosso e Platino, la CE.AS. in questo periodo le sue opere furono caratterizzate dall’impiego del “granulato mat”, che con lo smalto lucido policromo sarà uno dei “marchi di qualità” della fabbrica; questa tecnica, da lei inventata, accompagnò decorazioni caratterizzate da piccole figure campestri policrome, anch’esse di sua creazione.
Negli anni 50 con gli artisti Tullio Mazzotti, Torido Mazzotti, Lucio Fontana, Aligi Sassu, Wifredo Lam, Agenore Fabbri e altri, Lina Poggi contribuì a rendere Albissola famosa nel mondo.
Nel 1954 vinse un premio al Concorso Nazionale di Albisola con il Vaso non vaso intreccio di rami eseguito in maiolica monocroma, modellato “a fori” visibile oggi al Museo Trucco di Albisola Superiore.

Nel 1954 riapre, insieme al marito Domenico Poggi e coadiuvata dalle decoratrici Maria Luisa Vrani e Caterina Moliardo, la vecchia fornace “Poggi” di via Isola 11 ad Albissola Marina sotto la denominazione “Poggi Lina Ceramiche“.
Proseguiva nel frattempo l’attività creativa nella sua fabbrica con la marca A.P.A. (Assalini Poggi Albissola); è di questo periodo la produzione astrale di vasi decorati con motivi e tipologie astratte, in nero e oro o su mat granulato colorato.
Nel 1958 creò la serie dei totem e nel 1961 la Fontana di Pinocchio sulla balena per il reparto pediatrico dell’Ospedale Santa Corona.

Nello 1960 alcune sue opere vengono premiate alle manifestazioni “Giugno Albisolese” e “Premio Vetrina”, nel 1961 e nel 1962 partecipa alla Mostra dell’Artigianato di Savona.
Sono sempre di quegli anni i lavori ispirati alle maschere, i cesti e i portaombrelli decorati a rilievo su sfondo granulato a tema “Sarabanda di streghe”, “800”, solo per citarne alcuni.
Dagli anni ’70, chiusa la fabbrica, lavorò presso altre fornaci e si dedicò all’insegnamento.
Negli anni Ottanta è invitata ad eseguire alcune ceramiche presso la manifattura “Fabbrica Casa Museo G. Mazzotti 1903” di Bepi Mazzotti e di suo figlio Tullio junior 
Nel 1990 Lina Assalini Poggi realizzò presso i laboratori della manifattura la “Fenice” il vaso Confuoco ultimo suo omaggio alla città di Albissola Marina.
Nel 1995-’96 ad Albisola Superiore viene premiata la sua produzione degli anni 1954-1964.

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