Genova 1885 – Tolmino (Slovenia) 1917
Giovanni Ardy pittore ligure
Giovanni Ardy deve essere considerato l’ultimo pittore del primo ottocento genovese che, con geniale rinnovamento e spiccato carattere di modernismo, diede vita alle figurazioni storiche e allegoriche di cavalieri armati di uomini d’armi di composizioni trionfali e di scene medievali.
Con lui la tradizione della scuola stroica della Liguria rinnova gli antichi splendori e con lui definitivamente muore.
Seguì gli studi all’Accademia Albertina di Torino sotto la guida del ritrattista Giacomo Grosso per concluderli all’Accademia Ligustica.
All’Albertina conseguì due medaglie d’oro e una d’argento.
Due suoi quadri di figura, grande al vero, furono collocati nella Galleria dell’Accademia stessa.
Nel 1906 a Torino ebbe un premio per il quadro su Pietro Micca. Nel 1909 una medaglia d’argento all’Esposizione di Alba e nel 1911 a Genova il Premio Brignole Sale De Ferrari.
La sua attività pittorica si svolse in Liguria, in Lombardia in Toscana ed in Umbria.
Ebbe studi a Milano dove esercitò l’illustrazione di giornali, riviste, pubblicazioni umoristiche e libri.
Fu comunque nella pittura storica che Giovanni Ardy trovò la sua più potente espressione personale.
Costruttore veramente moderno di quadri di storia dal taglio nuovissimo doveva, inevitabilmente, cozzare contro il languente accademismo del principio del secolo.
Alla X Esposizione Nazionale dell’Accademia di Brera la commissione, gli rifiutava il quadro Rirtono dall’Oriente.
Due grandi mostre retrospettive gli vennero dedicate dalle città di Milano e di Genova.
La prima alla Galleria S. Paolo nel 1920, la seconda al circolo della Stampa nel 1937.
Entrambe incontrarono successo e godettero dei commenti positivi di critica e pubblico.