EDOARDO MANZONI A 10 ANNO DALLA SCOMPARSA
Così lo ricorda Viana Conti
È mancato in Sardegna, il 27 marzo 2012, nella sua casa di Tortolì-Arbatax, all’età di 81 anni, il gallerista d’arte contemporanea Edoardo Manzoni.
Era nato a Genova nel 1930 da madre sarda, di Porto Torres, e padre veneziano.
Intraprendente, dinamico, appassionato sciatore ed al tempo stesso amante del mare, Edoardo Manzoni, dopo un esordio pittorico, stimolato dalla figura colta e carismatica di Eugenio Battisti, dalle presenze nella rivista Marcatrè di Umberto Eco e Gillo Dorfles, da Eugenio Carmi, uno tra i soci fondatori della Galleria del Deposito, dalla Carabaga, apre nel marzo del 1963, in Vico Morchi, nel centro storico di Genova, una galleria d’arte contemporanea, intitolata alla figura della Polena, quella decorazione lignea, di impianto barocco, solitamente di donna fisicamente rigogliosa e indomita, posta sulla prua delle navi.
Il clima culturale genovese si stava riscaldando e preparando agli exploit innovativi degli anni Sessanta e Settanta con le gallerie La Bertesca, Galleriaforma, Samangallery, Martini&Ronchetti, Unimedia, Arte Verso.
È infatti dello stesso anno la nascita del Gruppo 63 di neoavanguardia letteraria, che annovera tra i suoi fondatori l’indimenticabile scrittore, poeta e critico Edoardo Sanguineti.
Un primo segnale della scelta estetica razionalista e astrattista di Edoardo Manzoni sono i suoi cataloghi quadrati bianchi, firmati AG Fronzoni.
È infatti di questo graphic designer minimalista l’ideazione geniale nel 1966, del manifesto per la mostra a La Polena di Lucio Fontana, conservato al MoMa di New York, divenuto la più emblematica sigla visiva del taglio fontaniano, inteso come gesto radicale di superamento della bidimensione.
Una seconda sede genovese de La Polena è nella zona di Piccapietra, una galleria dalla luce ideale per ospitare mostre di Spazialismo, Pittura Nucleare, degli Astrattisti di Como, del Gruppo Zero, di Tempo 3 (Bargoni, Carreri, Esposto, Stirone), dei maestri del Cinetismo e dell’Arte Programmata, di scultori, di artisti come Accardi, Alviani, Bill, Renata Boero, Borella, Calderara, Capogrossi, Castellani, Dadamaino, Dewasne, Glattfelder, Griffa, Hoyland, Lohse, Magnelli, Mangold, Menegon, Nigro, Pistoletto, Reggiani, Smith,Tornquist, Turcato, Tuttle, Umlauf, Vigo, Vasarely, Zaza, solo per nominarne alcuni.
Tra i critici che presentano le mostre, oltre al genovese Germano Beringheli, Apollonio, Argan, Billeter, Boatto, Boudaille, Crispolti, Dorfles, Gappmayr, Gregotti, Mendini, Menna, Palazzoli, Pohribny, Seuphor, Trini, Veca, Venturi, Vinca Masini.
Ricordo la figura raggiante di Edoardo quando ci riceveva alle vernici, a cui convenivano figure internazionali della critica, del giornalismo, del collezionismo, dei musei europei.
Immancabile la presenza sorridente ed entusiasta di Luigino Accame e del gallerista e amico Paolo Minetti.
Ecco alcuni titoli delle sue mostre tematiche e di situazione: “Proposte strutturali plastiche e sonore”, “Gruppo Enne 65”, “Dieci Maestri dell’arte in raccolte genovesi”, “Panorama Uno Due Tre Quattro”, “Nuova Scultura Italiana”, “Nove Protagonisti dell’arte Astratta”, “Tempi di percezione”.
Ricordo di avergli segnalato io la terza sede della galleria in Palazzo Cattaneo della Volta, precedente sede della Scuola d’Arte di Alberto Trucco Gomma Gutta, che, tra le altre, aveva realizzato mostre di Colombara, Bignone, Gaggiolo e che aveva ospitato, nei primi anni Ottanta, su mia iniziativa, come collaboratrice della rassegna “Il Gergo Inquieto Cinema off e Inespressionismo americano”, del 1981, a cura di Ester De Miro e Germano Celant, il mitico filmaker underground, attore e performer statunitense Jack Smith.
Fuori sede, nel marzo 1986, nello spazio comunale di Bogliasco, diretto dall’artista Raimondo Sirotti, al momento sindaco del paese, Edoardo Manzoni promuove una personale di sculture dell’inglese Anthony Caro, insignito del titolo di Sir, da me curata e presentata con un testo-intervista.
Nella sede di Palazzo Cattaneo della Volta Manzoni continuerà brillantemente i suoi progetti espositivi, superando le trecento mostre, tra cui quelle dei “Plumcake” e “Nuovi Futuristi”, personali di Clara Bonfiglio, a cura di Enzo Cirone, di Plinio Martelli, da me curata nel giugno del 1987, e ancora del concettuale Vincenzo Agnetti, di Aurelio Caminati, Roberto Ciaccio, curata da Beringheli e Dorfles, Claudio Costa, Sonia Delaunay, Tano Festa, Riccardo Guarneri, Corrado Levi, Umberto Mariani, Plinio Mesciulam, Antonio Porcelli, Mimmo Rotella, Mauro Staccioli, Tino Stefanoni, Collezione Nuova Alchimia, Animali domestici di Andrea e Nicoletta Branzi.
La sua attività continua, densa di stimoli e idee verso i giovani, tra cui collabora la futura critica d’arte e redattrice di Flash Art Emanuela De Cecco.
Conclusa la sua attività a Genova, Edoardo Manzoni si sposta in Sardegna, dove esprime la sua inventiva e passione espositiva fondando e dirigendo, per diciotto anni, a partire dal 1995, il Museo d’arte contemporanea en plein air Su Logu de s’Iscultura a Tortolì-Arbatax.
L’iniziativa, sostenuta dalle figure pubbliche locali di Gabriele Corrias, di Franco Ladu, Daniele Murru, Mimmo Lerede, porta nel territorio, con incontri, interviste, mostre, un patrimonio culturale e artistico di opere e installazioni all’aperto di livello internazionale, tra cui figurano quelle di Corrado Bonomi, Enrica Borghi, Hidetoshi Nagasawa, Alex Pinna, Mauro Staccioli Alessandra Bonoli e Monica Luras, talora coordinati da Vittoria Coen o dal critico d’arte genovese Maurizio Sciaccaluga, prematuramente scomparso.
Vitale e dinamico come sempre, rigoroso e generoso insieme, Edoardo Manzoni decide, nel 2011, di donare la sua preziosa collezione di documenti, libri e cataloghi d’arte, raccolti in cinquant’anni di attività espositiva, all’Associazione per l’Arte Contemporanea E-Emme.
Artisti, collezionisti, sodali e amici, tra i quali Franco Dioli, si stanno mobilitando per ricordarlo con un omaggio.