Protagonista della pittura ligure a cavallo tra Ottocento e Novecento Andrea Figari (1858-1945) rappresenta una delle più rilevanti personalità nel panorama artistico ligure della “Scuola di paesaggio”.Entrato a pieno titolo nella corrente dei pittori “marinisti” per il suo “bell’impeto drammatico” otterrà l’appellativo di “tempesta dell’Ottocento”. All’età di vent’anni, dopo soli due anni di studi all’Accademia Liguistica, fa il suo esordio ufficiale in occasione della XXVII Esposizione della Società Promotrice di Belle Arti in Genova del 1878.Artista come pochi intento a capire le novità del gusto, Figari, attraversa una breve stagione divisionistica, e la scomposizione del colore nutre ulteriormente la sua tavolozza incline all’acrobatico ardimento dei toni.Partecipa ad oltre cinquanta Promotrice di Belle Arti di Genova esponendo ben undici opere 1886, ottenendo sempre importati riconoscimenti. Le marine del Figari, affascinano e conquistarono gli animi e gli intelletti, ne conseguono acquisti importanti, tra i quali: Marina 1892 dal Re Umberto I; Lo Scoglio di Quarto 1896 dal Comune di Sassari; L’Antro del Diavolo. Vernazza 1899 dal Kedivé d’Egitto; Marina 1907 dal pittore Antonio Mancini.Figari durante il suo percorso artistico si allontana con sempre maggiore decisione dall’iconografia tradizionale, il colore si accende e i particolari della figurazione perdono via via importanza per privilegiare una visione sintetica, legata all’emozione cromatica e d’ambiente più che alla cura dei dettagli del disegnoAlla distillazione neoclassica si è sostituito il desiderio forte della realtà, di un’osservazione insistita, che si fonda sul perfetto dosaggio delle luci che si dispongono, posandosi, sul paesaggio e che lo rendono tutto consistenza, perché attraversato dalla sostanza luministica che sprigiona forza. L’artista assume un rapporto diretto, potremmo dire “fisiologico” con la natura, soprattutto con il mare, egli ha questa bellissima intuizione, il vivere in una sorta di “meteorologia interiore” restituita sul supporto pittorico attraverso personali soluzioni tonali.La dimensione emotiva percettiva dell’artista diviene pertanto dominante nel rapporto con la realtà.Il viaggio artistico di Figari è dunque essenzialmente dentro il ribollire silenzioso, vibrante del suo animo, del suo essere artista. la percezione non è mai un semplice contatto dello spirito con il paesaggio osservato, essa è tutta impregnata di ricordi-immagine che la completano interpretandola. Questa prima indagine sulla geniale personalità di Andrea Figari si articola essenzialmente in tre sezioni: la prima, per così dire propedeutica, dedicata al nuovo linguaggio come poetica interpretazione del vero che anticipa Figari, poi un’accurata analisi del pittore protagonista indiscusso del suo tempo ed infine un approfondimento delle opere viste come la necessità per il pittore di trasformare la tecnica in sostanza di una poesia estrema.
Corredano il volume una scrupolosa sezione di apparati bio-bibliografici e documentari. Volume in brossura con alette, pp. 256, più di 200 immagini a colori, molte in formato a doppia pagina, varie immagini storiche d’archivio. Prezzo Euro 28
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