Firenze 1835 – 1901
Telemaco Signorini pittore che ha operato in Liguria
Telemaco Signorini figlio di Giovanni noto pittore vedutista del Granducato di Toscana, il padre fu anche il suo primo maestro di disegno, frequentò dal 1852 l’Accademia di belle arti di Firenze.
Con gli amici Odoardo Borrani e Vincenzo Cabianca sperimentò la pittura dal vero e frequentò con gli altri pittori macchiaioli il Caffè Michelangelo.
Nel 1856 passò un anno a Venezia, in compagnia dell’amico Vito D’Ancona . Nel 1858 e poi nel 1862, con Cabianca e Banti, è a La Spezia dove i tre amici, attratti dagli effetti della luce del Golfo, trassero ispirazione per la nascente pittura di macchia. Lo stesso Signorini, sul finire del secolo, tornerà ancora a lavorare a Riomaggiore.
Nel decennio 1861-1891 Telemaco Signorini sviluppa ed approfondisce il suo stile che sottolinea i valori cromatici accentuando i chiaroscuri, raccogliendo inizialmente aspre critiche.
Durante un viaggio a Parigi, dove rimesta alcuni mesi, Telemaco Signorini conosce personalmente l’anziano Corot interessandosi alla sua pittura di paesaggi e Constant Troyon; tornato a Firenze, con l’amico Diego Martelli, consolida l’amicizia con Silvestro Lega e Odoardo Borrani, insieme ai quali dipinge nei dintorni di Pergentina (località appena fuori Firenze, lungo il torrente Affrico), divenendo il maggior rappresentante dei Macchiaioli.
Telemaco Signorini rivela il suo carattere sensibile ed attento alla realtà, impegnandosi con energia anche nel tema sociale e movimenta l’opinione pubblica con il quadro ambientato in un manicomio di Firenze, il famoso “Salone delle agitate in S. Bonifazio”.
Con il critico d’arte Diego Martelli, di cui illustrò i libri con belle incisioni, nel 1867 fonda “Il Gazzettino delle Arti e del Disegno” per cui collabora attivamente, ma che vive solo un anno.
Sempre alla instancabile ricerca di nuove prospettive e soggetti artistici, Signorini soggiorna più volte a Parigi, Londra ed in Italia, passa da una città all’altra, finché nel 1896, ormai anziano, si ferma a Riomaggiore nelle famose Cinque Terre, in provincia di La Spezia.