Ödenburg (Austria) ora Sopron 1893 – Roma 1964

Rudolf Claudus pittore che ha operato in Liguria

Rudolf Claudus

Rudolf Claudus , il cui vero nome è Klaudus, nacque nell’odierna Sopron, a sud di Vienna, poi assegnata all’Ungheria dopo la prima guerra mondiale. Nipote di un ammiraglio della Marina Imperiale austriaca, nel 1908 entrò nell’Accademia Navale di Pola e ne uscì da ufficiale, rimanendo in servizio fino al 1918.ùLa sua vocazione era tuttavia l’arte della pittura, che coltivò assiduamente fin da ragazzo, frequentando botteghe di altri artisti per imparare il “mestiere”, e studiando le opere ispirate alla Marina, che rispondevano al suo amore per il mare.

Alla fine della guerra egli si trovava a Pola, dove entrò in amicizia con ufficiali della Marina italiana, che gli commissionarono tele raffiguranti le principali navi militari. Dopo d’allora iniziò una collaborazione ultra quarantennale con la Marina italiana, che lo vide operare nelle principali città italiane tra cui La Spezia e Genova, ovunque dipingendo opere celebrative della Marina stessa, o comunque ispirate a battaglie navali vere o fittizie.

Un sua tela di grande formato, che appunto rappresenta uno scontro in mare immaginario, si trova nell’atrio del Palazzo Marina, sulla via Flaminia a Roma, mentre altre tele furono dipinte nel 1931, per celebrare il 50° anniversario della fondazione dell’Accademia Navale di Livorno, e sono lì esposte.

Rudolf Claudus sul finire degli anni Venti si era già trasferito a Napoli, dove aveva aperto un proprio studio, diventando ammiratore di De Martino, altro affermato pittore di mare. Prima della seconda guerra soggiornò a Venezia, dove decorò i saloni del circolo dell’Ammiragliato e i quadrati di svariate unità navali.

I suoi successi furono esaltati dall’ammirazione del presidente Roosevelt, che gli commissionò oltre trenta quadri per la Galleria Elisabettiana di Washington, mentre quasi altrettanti, tra quadri a olio e acquerelli, celebrativi della guerra di Indipendenza americana, sono conservati nell’Accademia Navale di Annapolis.

Trovandosi a Taranto durante la guerra, la stessa Regina Elena gli chiese di realizzare sessanta dipinti per la collezione Savoia, che illustrasse pagine di storia navale. Sul finire della guerra una raccolta di oltre sessanta quadri, preparati in occasione di una imminente mostra, furono trafugati e non furono più ritrovati.

Dopo le ostilità soggiornò presso l’Accademia di Livorno, dove produsse numerose altre tele, spesso di grandi dimensioni, che spesso venivano utilizzate dal Comando come omaggio di rappresentanza per Autorità estere, così facilitando la disseminazione delle sue opere presso collezioni private nel mondo.

Una esaustiva biografia dell’Artista, a cura del comandante Paolo Bembo, è stata pubblicata nel 1996 dall’ Ufficio Storico della Marina.

2017

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