Monza (MB) 1857 – Bordighera (IM) 1927
Pompeo Mariani pittore che ha operato in Liguria
Pompeo Mariani avviato dal padre alla carriera bancaria, l’abbandonò ben presto dedicandosi con grande passione alla pittura.
Studiò con Eleuterio Pagliano e con lo zio Mosè Bianchi, che lo seguì sempre con grande affetto.
Mariani partecipò alle Esposizioni di Brera dal 1881 e, nel 1882, ottenne il Premio Fumagalli.
Al ritorno da un suo viaggio in Egitto, compiuto con Uberto dell’Orto e Sallustio Fornara, iniziò la sua rapida ascesa artistica. Partecipò con successo a numerose Esposizioni, sia in Italia che all’estero.
Nel 1884 vinse a Brera il Premio Principe Umberto, mentre nel 1885 vinse a Parigi una medaglia d’oro.
Non trascura neppure di frequentare la riviera ligure: nel 1892 è nuovamente a Genova dove si svolgono le feste colombiane e qui si trattiene nei mesi di agosto, settembre e ottobre ed esegue vari dipinti ispirati a questo soggetto, presentati in seguito a varie manifestazioni, ove ottengono successo. Vince la medaglia d’argento all’esposizione italoamericana del 1892.
E’ di questo periodo uno dei pochi dipinti di soggetto storico, la ricostruzione ideale della Partenza di Garibaldi dallo scoglio di Quarto, che viene inviato nel 1892 all’Esposizione di Belle Arti di Roma, dove viene acquistato per il Ministero della Pubblica Istruzione per ornare il Palazzo del Senato
Pompeo Mariani partecipò frequentemente alle Biennali veneziane (nel 1895, 1897, 1903, 1905, 1907, 1909, 1914).
Numerose le sue partecipazioni alle rassegne espositive genovesi (anche con lo zio Mosè Bianchi).
Mariani fu grande pittore paesaggista, marinista e ritrattista, esponente del Vedutismo lombardo di matrice impressionista.
Raffigurò il paesaggio del Parco e della campagna di Monza (dove aveva il suo studio).
Sul finire dell’Ottocento iniziò a frequentare Bordighera, dove si stabilì definitivamente nel 1909.
Iniziò a raffigurare e ad interpretare in maniera impareggiabile il mondo aristocratico della Riviera, sia ligure che francese: i frequentatori dei Casinò, i saloni delle feste e le passeggiate a mare.
Particolare efficacia raggiunse nel ritrarre le figure femminili, riccamente abbigliate, sottolineando anche, con grande maestria e sensibilità, 1’aspetto psicologico.
Pompeo Mariani eseguì numerose opere su carta: disegni, acquarelli, tempere.
Fu anche un ottimo acquafortista ed eseguì opera con la tecnica del monotipo.
La sposa del mare o L’innamorata del mare, (Genova. GAM)
Pompeo Mariani in vita esporrà in ben 480 mostre di mostre di altissimo livello (Biennale di Venezia, Promotrici di: Genova, Firenze, Torino, Milano Brera e Permanente, Monaco di Baviera, Londra, Parigi , Budapest, Berlino, Lugano, Lucerna, Zurigo, San Pietroburgo, Bruxelles, Gand, Saint Louis, Montecarlo) ottenendo ben 14 medaglie d’oro con relative menzioni onorevoli e 9 medaglie d’argento.
È impressionante, per quanto non del tutto eccezionale per il periodo storico in questione, la sequenza di esposizioni e riconoscimenti che Pompeo Mariani ottenne nel corso di decenni di attività. Le sue partecipazioni ai salon italiani, sopratutto Milano, Venezia, Torino, ma anche in Liguria, in Toscana e naturalmente Roma, rappresentano tappe di un percorso artistico alquanto complesso, che ha anche “timidamente” varcato i confini nazionali, perdendo purtroppo alcune importanti occasioni parigine.
Ma se si osserva con un taglio critico più ampio, non ristretto ai soli parametri artistici, l’itinerante avventura artistica di Mariani vissuta tra Milano e il casinò di Montecarlo, tra le nebbie del Ticino e gli eclettici edifici umbertini della “nuova” nazione italiana in cerca della sua identità, essa delinea un paradigma di eccezionale chiarezza per comprendere il formarsi del gusto intorno a questo fondamentale frangente storico dell’Italia post-unitaria.
Sue opere presso la Galleria d’Arte Moderna di Genova Nervi (“La sposa del mare”, “La pittrice”); la Galleria d’Arte Moderna di Milano (“Impressioni di Montecarlo”, “Il Ticino alla Zelada” e “Casolari rustici a Gignese”); la Galleria d’Arte Moderna di Roma (“Sala dei passi perduti a Montecitorio”); la Collezione Turri a Milano (miniature) ed in altre innumerevoli collezioni pubbliche e private.
Per una esaustiva biografia, bibliografia e documentazione (in piccola parte qui riportata, G.C.)
www.fondazionepompeomariani.com/pagine_interne/l_artista.htm