Roma 1886 – Albissola (SV) 1968

Mario Gambetta pittore ligure

Mario Gambetta nato a Roma nel 1886, da genitori liguri, all’arte come autodidatta (tranne un breve periodo di apprendistato a Roma dove frequenta la scuola del frescante perugino Domenico Bruschi).
Dopo aver partecipato al primo conflitto mondiale (1915 -18) si trasferisce stabilmente ad Albisola (Savona), dove viene nominato direttore della fabbrica Alba Docilia, fondata nel 1919.
Inizia, per lui, un fecondo periodo di sperimentazioni e ricerche in varî settori artistici; ceramiche decorativa per strutture architettoniche (Palazzo delle Poste a Savona), incisioni su metallo (specie acquatinta).

Savona, “La ceramica e Mario Gambetta” a cura di Cecilia Chilosi ...


In pittura trae particolare ispirazione dal paesaggio ligure e dalla ritrattistica (vedere il dipinto dedicato a Camillo Sbarbaro).
Assai valente sia nell’uso della tecnica ad olio che nella tempera e nel disegno.
Pittore di grande sensibilità rimane, comunque, un artista certamente da valorizzare, come spesso accade a coloro che vissuti in provincia sono assai noti a livello regionale ma poco conosciuti in ambito nazionale, nonostante la loro partecipazione a mostre e rassegne d’Arte assai prestigiose (com’è il caso del Gambetta).
Artista che trae la sua grande valenza dal disegno e dal colore assai raffinato, oltreché da una notevole e non comune capacità d’osservazione e d’indagine che lo portano a perfezionare e valorizzare, nell’intimo, ciò che vede.
Per concludere dalla sua opera traspare una grande ansia di ricerca e di approfondimento.
Mario Gambetta ha partecipato a numerose Esposizioni tra le quali ricordiamo le Biennali di Venezia XVII, XIX, XX, XXII (mostra personale), XXIII; le Quadriennali Romane del 1931, ’35, ’39, ’43, ’47, ’56; Biennali di Brera 1925, 1954; Biennali e Quadriennali torinesi; Premi a Bergamo 1940.

Ha inoltre partecipato a numerose mostre all’estero: New York, Parigi, Varsavia, Berlino, Stoccolma.

Milano, IV Biennale delle Arti Decorative, 1930 – Galleria della ceramica

Dal 1935 al 1967 ha tenuto numerose personali.
Nel 1938 è stato nominato accademico di merito all’Accademia Ligustica di Genova.
Sue opere presso: Galleria d’Arte Moderna di Genova, Roma, Torino, Savona; presso il Museo civico di Torino e quello di Savona; al Musée desArts di Parigi.
Ha collaborato col pittore Eso Peluzzi alla realizzazione di un grande affresco di circa 200 mq. nel Salone del Palazzo civico di Savona.
E questo solo per citare le realizzazioni più importanti.

Gambetta è un artista colto che assapora il privilegio antico della bellezza nelle forme molteplici della natura e della cultura: nelle marine assolate o nella fredda luce invernale, nelle nature morte evocative in cui avvicina gli oggetti più impensati per dare alla composizione un sapore misteriosamente umano, alle composizioni in cui la figura umana appartiene al suo universo più proprio.
Nel suo procedere l’artista coglie le tendenze che si affermavano in Italia – Impressionismo, Novecento Metafisica – elaborandole con purezza e disincanto.
Su queste non indulge a lungo, consapevole di un bisogno di libertà creativa secondo l’intuizione del momento.
Eccellente disegnatore, a proprio agio nella tempera, nel pastello, nell’acquaforte, nella ceramica, egli trova nella china un alleato fedele per esprimere un mondo ricco di suggestioni e fantasia che piacque molto agli illustratori del tempo.
Un carattere schietto e generoso gli procurò amici sinceri tra i colleghi che affettuosamente gli rimproveravano la vita appartata, non sviata da ambizioni eccessive e di non cogliere tutte le occasioni per farsi meglio conoscere.
Condivide con Arturo Martini il concetto della responsabilità morale di operare nell’arte: una disciplina che costruisce l’uomo e sostiene l’artista nel suo procedere.

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