Genova 1828 – Firenze 1883

Gabriele Castagnola pittore ligure

Gabriele Castagnola frequentò l’Accademia Ligustica di belle Arti intorno al 1840, sotto la guida di Michele Canzio prospettico e scenografo, noto per l’esecuzione della Villa Durazzo Pallavicino di Pegli considerata una perla delle ville principesche in Liguria.
Acquistò fama di buon ritrattista nella Mostre della promotrice tra il 1854 e il 1858.
Dopo aver trascorso qualche tempo a Firenze, Napoli e Roma ritornò in Toscana per stabilirvisi.
A Firenze frequentò il Caffè Michelangiolo di Via Larga, cenacolo dei giovani artisti e dei letterati del tempo tra i quali Telemaco Signorini.
Fu compagno carissimo di Nicolò Barbino con il quale divise l’abitazione a Firenze frequentando Augusto Rivalta e Francesco Semino.
La scuola storica genovese deve abbastanza al Castagnola abile compositore di figurazioni storiche ed allegoriche, che diede alla sua pittura un carattere forse discutibile, per un certo verismo nozioso e descrittivo, ma tutto facile, leggibile e comprensivo.
Nelle sue opere si ritrova una tecnica mai variata ma assai spesso premia di originali invenzioni.
Gabriele Castagnola godette grande fama come ambiguo e prolifico pittore di celebri amori: Bianca Capello e Piero Bonaventuri; Raffaello e la Fornarina; Dante e Beatrice; Tetrarca e Laura; Filippo e Lucrezia.
Per questi temi amorosi ed audaci per l’epoca fu ne cuore molti.
Tocco il culmine della cronaca artistica con la rappresentazione e l’immediata vendita alla promotrice del 1870 della gigantesca tela raffigurante “Fra Filippo Lippi pittore fiorentino dichiara il suo amore alla monaca Lucrezia Buti mentre la teneva a  modello per dipingere una Madonna”.

Galleria