Reggio Emilia 1893 – La Spezia 1976 

Giuseppe Caselli pittore ligure

Caselli Giuseppe

Giuseppe Caselli nato a Reggio Emilia nel 1893, si reca a Firenze dove frequenta con profitto la locale Accademia di Belle Arti. In seguito si trasferisce a La Spezia, iniziando la sua partecipazione a numerose rassegne, sia regionali sia nazionali.
Stringe amicizia con i pittori Governato e Aprigliano, frequentando col gruppo “Artisti spezzini” importanti rassegne d’arte. Espone consecutivamente alle Mostre Sindacali organizzate dal Comune di Bonassola (1966), alla Rassegna di Arte Figurativa del Circolo Corsari (La Spezia 1965), alla Mostra del Salone Arengario del Broletto (Novara 1967).
Pittore ritrattista deve però la propria notorietà all’impegno profuso nell’eseguire bellissime vedute marine (specie panorami delle Cinque Terre).
Particolarmente abile nel rappresentare il moto ondoso, come scrisse più volte in diversi saggi critici il Bonanni, Caselli appare artisticamente legato ai temi innovatori del Novecento, senza dimenticare però l’evento più importante in campo pittorico dagli inizi del secolo: il Divisionismo, al quale si dedica intorno agli anni Venti, ottenendo risultati superlativi.

Una produzione certamente limitata, particolarmente ambita dai collezionisti.
Sensibile interprete della natura, ha prodotto anche numerose opere che documentano le sue drammatiche esperienze di guerra.
Un’importante mostra retrospettiva gli è stata dedicata a La Spezia nel 1981 col contributo, tra gli altri, dell’Amministrazione Provinciale.
Nel 1982 la Cassa di Risparmio di La Spezia gli ha dedicato un bellissimo calendario, contenente un numero rilevante di suoi dipinti. Sue opere sono conservate in raccolte pubbliche e private, anche all’estero (Tokio, Londra, New York, Parigi).

Cosi Renato Righetti ricorda Caselli : “I miei primi incontri con Giuseppe Caselli, chiamato familiarmente Pino dagli amici che gli erano più vicini (e ci fu un tempo in cui anch’io lo chiamai così) avvennero fra la fine del 1932 e il 1933, all’epoca in cui capitava spesso alla Spezia Fillìa, il quale con la mostra d’arte sacra futurista e di aereopittura tenuta nel novembre alla Casa d’arte di Salmojraghi e con l’annuncio del Premio di pittura “Golfo della Spezia”, che avrebbe realizzato da un’idea di Marinetti nell’estate prossima, aveva ridato un certo movimento all’ambiente artistico spezzino che dopo i fastosi falò accesi dalla Compagnia della Zimarra, si era un po‘ come ripiegato su se stesso, anche per la partenza di taluni suoi componenti, P.M. Bardi e Francesco Gamba per Milano, Governato per Genova, Cafiero Luperini per Roma, dove ciascuno si era trasferito in cerca di migliore fortuna. […] A quel tempo Caselli era sui quarant’anni e aveva forse compiuto la parte più ragguardevole del suo iter pittorico, conquistando una posizione di preminenza nella considerazione dell’élite culturale di quel tempo, costituita da professionisti, uomini d’affari e imprenditori, affascinati dalla splendida leggibilità di una pittura che appagava lo sguardo dei più sensibili e suggeriva ai più astuti possibilità di remunerative capitalizzazioni.
A parte Felice Del Santo, ancora sulla breccia malgrado l’età e la cui opera continuava a godere, nei circoli dei benestanti, di notevole prestigio, Caselli era ritenuto il maggior pittore della nuova generazione […]”
Dopo la mostra “Con gli occhi di Caselli” realizzata nel 2017, nel 2022 è stata ordinata a La Spezia (Spazio Startè) “22+22 Quadri di Giuseppe Caselli” un’ antologica sul lavoro dell’artista presentando sia opere esposte nella mostra della galleria Minotauro nel 1971 che numerose inedite.

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