Lavagna (GE) 1899 – 1966
Guglielmo Bianchi pittore ligure
Guglielmo Bianchi nasce da una famiglia benestante. Suo padre capitano di nave e armatore aveva realizzato una notevole fortuna in Argentina dove era emigrato nella seconda metà dell’Ottocento.
Laureatosi in Giurisprudenza a l’Università di Urbino divide la sua residenza tra Lavagna e Genova dedicandosi in modo particolare oltre che alla pittura alla lettura e alla poesia.
Nel dicembre del 1923 pubblica Sciamiti il suo primo di versi.
Le sue prime esperienze pittoriche risalgono alla fine degli anni ’20. In questo periodo nascono i suoi strettissimi legami di amicizia con alcuni artisti liguri: i fratelli Oscar e Fausto Saccorotti, gli scultori Martini e Messina, i pittori Solari, Peluzzi, Rambaldi, Salietti, Rodocanachi con la moglie Lucia, animatrice di un raffinato salotto letterario a cui sarà legato da una affettuosa amicizia e da un lungo rapporto epistolare.
Nel 1930 approfondisce i suoi studi artistici attraverso lunghi soggiorni parigini. La sua pittura ancora incerta e influenzata dall’adesione al gusto di Novecento muta sostanzialmente, si arricchisce di vigore espressionista e di personalità.
Gli anni fra il 1930 e il 1935 sono quelli della maggiore e migliore intensità creativa.
E’ presente con continuità dal 1929 al 1935 nelle diverse Esposizioni Sindacali allestite annualmente a Genova.
Risale al 1931 la sua prima mostra personale presso la Galleria Valle di Genova con Rambaldi e Saccorotti dal titolo “3 pittori moderni”.
Nel 1933 espone alla Sindacale Nazionale di Firenze e nel 1935 alla Quadriennale di Roma.
Nel ’33 presenta una sua personale alla Galleria Vignon di Parigi.
A Parigi stringe nuove amicizie con De Pisis, Funi, Tamburi, Giorgio De Chirico e Alberto Savinio. Nel 1936 viene invitato alla XX Biennale di Venezia dalla quale poi verrà escluso.
Nel ’38 lascia l’Italia per Buenos Aires e ritorna in patria a Lavagna nel giugno del 1947 dedicandosi alla pittura fino alla morte.